Utifar

Da questo numero di Nuovo Collegamento ha inizio la pubblicazione delle tesi realizzate come esame finale del Master di II livello in preparazioni galeniche magistrali per uso umano e veterinario, relative all'anno accademico 2016/17. Le tesi sono anche riportate nel sito di Utifar NELLA SEZIONE DI UTIFAR Scienze.
la tesi svolta da Carlo Ambrosi riguarda la verifica della fattibilità tecnologicadi realizzare formulazioni transdermiche alla dose di 5mg/ml di estratto secco di Harpagophytum procumbens (Artiglio del Diavolo- titolato al 4% in glucosidi iridoidi totali).

L'idea per lo studio e la realizzazione di queste formulazioni nasce da una richiesta sempre crescente di alternative fitoterapiche considerate "a minor impatto" sul paziente, alternative che talvolta possono però presentare rischi simili, seppur di diversa entità, all'uso dei farmaci.
Questo è il caso dell'Harpagophytum procumbens meglio noto come Artiglio del Diavolo, liana erbacea perenne endemica dell'Africa subtropicale dove veniva già utilizzata fin dall'antichità per il trattamento di mal di testa, artriti, reumatismi, lombaggini, nevralgie1 e il cui uso è tuttora una valida alternativa ai farmaci di sintesi nel trattamento di queste e altre patologie di natura infiammatoria.
I principi attivi responsabili dell'attività farmacologica sono l'arpagoside e l'arpagide, glucosidi iridoidi che hanno come sito di azione primario le COX-22. Questo farebbe pensare che l'uso orale degli estratti di Arpagofito non abbia gli effetti gastro-lesivi tipici dei FANS, dovuti all' inibizione delle COX-1, ma che questi estratti agiscano piuttosto in maniera simile ai COXIB3.
Tuttavia la pratica clinica e diversi studi hanno evidenziato come per ottenere effetti ottimali siano necessari almeno 50 mg/die di arpagoside4, dosaggi che espongono comunque il paziente agli effetti sopra citati per via della natura stessa dei glucosidi iridoidi e della loro azione diretta sulla mucosa che provoca stimolazione della secrezione gastrica5.